lunedì 20 gennaio 2014

Maria Antonia Josepha Johanna von Habsburg-Lothringen d'Asburgo Lorena


Nasce a Hofburg, Vienna, 2 novembre 1755
Muore a Place de la Concorde, Parigi, 16 ottobre 1793
Sepolta nella Basilica di Saint-Denis, Francia.




Casa reale: Asburgo - Lorena


TITOLI   ACQUISITI:

- Arciduchessa d'Austria

- Principessa imperiale del Sacro Romano Impero

- Principessa reale di Germania, Ungheria, Boemia, Toscana, Croazia, Slavonia

- Delfina di Francia

- Duchessa di Berry

- Regina dei francesi dal 10 maggio 1774 al  21 settembre 1792



Predecessore:



Maria Karolina Sofia Felisja Leszczynska 
(Tezebnica, 23 giugno 1703 - Versailles, 24 giugno 1768)
Regina consorte di Francia





Successore:


Regina consorte di Francia 
Maria Karolina Sofia Felicja Leszczynska 
(Tezebnica, giugno 1703 - Versailles, 24 giugno 1768)


Predecessore:


Maria Giuseppina Luisa di Savoia 

(Torino, 2 settembre 1753 - Hartwell, 13 novembre 1810) 

Principessa del Regno di Sardegna per nascita; Contessa di Provenza e Principessa di Francia per matrimonio







Il padre Francesco Stefano di Lorena con il nome di Francesco I







La madre Maria Teresa d'Asburgo Imperatrice d'Austria







Il Consorte Luigi XVI Re di Francia





I Figli:


La primogenita Maria Teresa di Borbone
(Versailles,19 dicembre - Frohsdorf,19 ottobre 1851) 
Duchessa d'Angoulême, Delfina di Francia




Il secondogenito Luigi Giuseppe Saverio di Borbone 
(Versailles, 22 ottobre 1781 - Meudon, 4 giugno 1789)
(Morì a 8 anni di tubercolosi)
Delfino di Francia




Il terzogenito Luigi Carlo di Borbone 
(Versailles, 27 marzo 1785 - Parigi, 8 giugno 1795)
Delfino di Francia, Principe Reale, Duca di Normandia, Re Luigi XVII di Francia e Navarra dal 1791 al 1793




La quartagenita Sofia Elena Beatrice di Borbone 
(Versailles, 9 luglio 1786 - Versailles, 19 luglio 1786)


Albero genealogico di tre generazioni di Maria Antonietta

" CANI E GATTI DI CORTE "


Luigi XVI a Fontainebleau aveva fatto costruire un piccolo palazzo per ospitare i suoi preziosissimi bracchi da caccia. I cani a Versailles erano diventati indispensabili dal momento che a palazzo e nel parco poteva entrare chiunque. Non c'erano paggi addetti alla pulizia dei bisogni, quindi le dame li raccattavano un po' ovunque con i lunghi strascichi.
Maria Antonietta ancora Delfina, poco dopo il suo arrivo a Versailles, prese con se dei cagnolini. Mercy racconta che ella amava fin troppo i suoi cani, perchè la aiutavano a combattere la noia. 
I suoi carlini erano liberi di scorrazare ovunque e rosicchiavano mobili, arazzi, tende, divani e tappeti.
Uno si chiamava Mops, poi ci fu Zitron, poi Leonberg che le regalò Fersen, cane identico all'Odin del principe svedese e a seguire ebbe numeroi Papillon, Maltesi e uno Spaniel giapponese che le fu donato alle Tulieries da Madame de Lamballe,  con il nome di Thysbée, ribattezzato poi Coco. 
Questo cagnolino divenne il favorito della regina e venne ritratto sulle sue porcellane.
Secondo alcune fonti, accompagnò la famiglia reale al Tempio, diventando l'unico compagno di giochi del piccolo Delfino quando venne separato dalla madre, e con lui condivise la prigionia.
Dopo l'8 giugno, alla morte del Delfino, venne ridato a Maria Teresa che lo portò con sè a Vienna e poi la segui' anche al suo rientro dall'esilio. 
Il cagnolino, nato nel 1792 mori' all'età di 22 anni. 
Queste informazioni sono giunte a noi grazie al Principe de Bearne e di Chalais discendente diretto di Madame Tourzel e da Fersen, che ne parla nel suo diario intimo.
Secondo altre fonti, Coco venne affidato a Madame de Tourzel dopo il 10 agosto.
La leggenda vuole che il piccolo Coco si sia gettato dalla finestra al passaggio della carretta che portava la regina alla ghigliottina.



Nella foto lapide sulla tomba del Spaniel giapponese Coco che si trova dentro i giardini de l'hotel de Seignelay, 80 rue de lille. 
L’iscrizione sulla lapide recita:
" A' l'ombre d'un palmier ici a été enterré COCO chien de Sa Majesté la reine Marie Antoinette qui l'avait confié lors de son arrestation à Madame de Tourzel" 
" All'ombra di una palma qui fu sepolto COCO cane di Sua Maestà la regina Maria Antonietta, che aveva dato durante il suo arresto signora de Tourzel "


Maria Antonietta delfina riceve Gluck
 
Per quanto riguarda i gatti, secondo la leggenda la razza Maine Coon ebbe origine dai sei gatti d'Angora Turco della regina. Si dice che prima di essere imprigionata, Maria Antonietta abbia consegnato alcuni suoi preziosi e i suoi amati gatti al capitano Samuel Clough diretto con la sua nave negli Stati Uniti. La nave approdò a Wiscasset Maine, e qui i gatti della regina, lasciati liberi, si unirono ai gatti a pelo corto locali dando così inizio alla razza Maine Coon. 
Ma esiste un'altra tesi sull'origine di questa razza. Il nome deriva da Maine, lo stato della Nuova Inghilterra in cui veniva avvistato, e da Raccoon, orsetto lavatore in inglese, per via della sua coda molto simile a quella di un procione.
Qualunque sia la sua origine, i racconti popolari sono sempre affascinanti per gli amanti degli aneddoti e dei gatti. 


Il gatto d'Angora di Luigi XV chiamato Brillant



" L'USO DEL FAZZOLETTO NEL TEMPO "


L’uso del fazzoletto si perde nella notte dei tempi.
Dai racconti di Plutarco, Cleopatra mandava al suo Antonio, come messaggio d’amore, fazzoletti intrisi di lacrime.
Nel XV secolo divenne un oggetto alla moda, citato dai manuali di buone maniere; erano talmente belli che venivano tenuti fra le mani e esibiti come gioielli.
Nel 1594 Enrico IV donò 5 fazzoletti “d’ouvrage d’or, d’argent et soie” alla favorita Gabrielle d’Estrèes, affinché li mostrasse durante i ricevimenti a Corte quale pubblico riconoscimento d’amante ufficiale.
Il Sultano nell’Harem sceglieva la favorita della notte lanciandole un fazzoletto.
L’abitudine di fiutare tabacco fece nascere fazzoletti colorati per nascondere le orrende macchie.
Nel XVII secolo, divennero lussuosi, fiocchi, arabeschi, motti galanti, perle e gemme varie: da allora nacque l’uso di ricamarci sopra le cifre per poterli ritrovare in caso di perdita.
Luigi XIV impose nel 1687 la forma ufficiale del fazzoletto (quadrata) e Maria Antonietta lanciò la moda di profumarli.
Dopo la crisi delle frivolezze causata dalla Rivoluzione Francese, il fazzoletto come simbolo d’eleganza e seduzione tornò di moda nell’Ottocento, indispensabile al mondo femminile.
Fu simbolo di signorilità, pegno d’amore, spia di capricci, detentore di segreti.
Giuseppina Beauharnai, futura imperatrice di Francia, lo teneva civettuola di fronte alla bocca per nascondere i denti cariati.
E se gli uomini avevano da tempo deciso di tenerlo in tasca, le donne continuavano a stringerlo fra le dita; del resto lasciarlo cadere era un ottimo metodo per attirare l'attenzione dei giovanotti: la fatidica frase “Signorina le è caduto il fazzoletto” poteva dare origine a tumultuosi amori… 
Alla fine dell’800, oltre all'uso del ventaglio e del fazzoletto, la moda impose l’uso di altri strumenti di seduzione come l'ombrellino, il bouquet, i guanti e la borsetta, con l'utilizzo di quest’ultima il fazzoletto venne riposto definitivamente.


Nella foto fazzoletti da ballo, da fidanzamento, da galanteria e nuziali. 
Quello bianco in alto apparteneva ad  Elisabet Le Brun, ritrattista della regina Maria Antonietta; quello in basso a sinistra è un fazzoletto da borsetta in guipure-richeglieau con iniziali della casa Monegasca appartenuto alla Principessa Grace Kelly.